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Puntura di insetti? Ecco i rimedi per contrastare il dolore
In estate i parchi e i giardini si popolano di insetti: alcuni di essi sono innocui e danno solo fastidio perché ci si appoggiano addosso mentre altri possono pungerci, provocando reazioni cutanee differenti, il cui dolore provocato può essere più o meno intenso in base all’insetto e al tipo di reazione che provoca sulla cute.
Le punture più fastidiose sono quelle delle zanzare che, lo ricordiamo, ci pungono volontariamente per nutrirsi del nostro sangue, mentre altri insetti come le api tendono a pungerci solo se ci agitiamo quando ci ronzano attorno o si poggiano sulla pelle.
Vediamo insieme quali sono gli insetti più comuni in estate e come rimediare a un’eventuale puntura.
Punture di insetti: le differenze
Per prendersi cura di una puntura d’insetto è bene anche saper riconoscerle, in quanto spesso si avverte il dolore dopo che il “colpevole” è volato via.
La puntura di zanzara è quella che tutti conosciamo meglio: porta alla formazione di un pomfo che causa prurito e si differenzia dalla puntura del tafano, che arreca maggiore dolore e causa lesioni più profonde. Le punture dei pappataci invece causano meno dolore ma generano un prurito molto più intenso di quello delle punture di zanzara.
Le pulci lasciano segni rossi che, in caso di particolare sensibilità cutanea, possono evolvere fino a scatenare una orticaria papulosa, quando l’insetto è già andato via. Le zecche, invece, portano a gonfiori e prurito già quando cominciano a succhiare, lasciando pomfi quando rimosse. In estate potremmo essere punti anche dalle cimici da letto, che portano alla formazione di piccole bolle rosse urticanti su tutto il corpo.
In ultimo, tra le più dolorose ci sono la puntura d’ape, che porta alla formazione di una pustola rossa, e le punture di vespe o calabroni, che portano a dolore intenso e bruciore, oltre che ad arrossamento e rigonfiamento della zona cutanea colpita.
Rimedi efficaci
È bene sottolineare che, se la puntura porta a sintomi quali respiro corto, confusione, nausea a vomito, tipici dello shock anafilattico, è vitale recarsi immediatamente al pronto soccorso.
Per modulare la reazione cutanea e, quindi, anche ridurre l’eventuale dolore, è fondamentale:
- Estrarre il pungiglione se esso resta attaccato alla cute, grazie a un oggetto con il bordo smussato. È molto importante perché l’apparato velenifero continua a pompare veleno nella pelle.
- Applicare un impacco freddo per alleviare il dolore.
- Se si è soggetti allergici, assumere un antistaminico è utile per lenire il prurito e la tumefazione cutanea.
In caso di febbre o altri disturbi, il medico consiglierà farmaci dedicati per curare l’infiammazione della pelle (cortisone) o farmaci sistemici.
Tra i rimedi naturali efficaci in caso di puntura troviamo:
- L’aloe vera, indicata per far diminuire il prurito.
- I prodotti formulati con calendula, che hanno anche blandi benefici antistaminici.
- Impacchi freddi con camomilla, per calmare la reazione cutanea.
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