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Latte: proprietà e quando invece evitarlo
Il latte fa parte della dieta dell’essere umano da 8-10mila anni, quando si iniziò ad allevare animali e a coltivare la terra e, nel corso dell’evoluzione, il nostro genoma si è adattato per consentire la produzione dell’enzima lattasi anche in età adulta, permettendo così la digestione del lattosio.
Nonostante ciò, il latte è al centro di numerose polemiche riguardo i suoi effetti sulla salute, portando molti a chiedersi se sia benefico o dannoso, e in quali circostanze dovrebbe essere evitato.
Benefici del latte
Il latte è una fonte ricca di importanti sali minerali come calcio e fosforo, fondamentali per la salute dell'apparato osseo e scheletrico. Il calcio è essenziale per mantenere ossa forti, mentre il fosforo aiuta nella sua corretta assimilazione, rendendo il latte particolarmente utile durante la crescita, nonché per le donne in menopausa e gli anziani, che possono essere soggetti a un indebolimento osseo.
Contiene anche diverse vitamine essenziali per il nostro benessere: la vitamina D, per esempio, è cruciale per la salute delle ossa e dei denti, mentre le vitamine B2 e A sono importanti per la salute dei capelli, della pelle e dei tessuti in generale. Inoltre, il latte è una fonte significativa di vitamina B12, fondamentale per il corretto funzionamento del sistema nervoso.
In generale, il latte intero è ideale per chi non deve limitare l'apporto di grassi, quello parzialmente scremato ha una percentuale di grassi compresa tra l'1,5% e l'1,8%, risultando una buona opzione per chi vuole limitare i grassi senza rinunciare al gusto, mentre quello scremato, con una percentuale di grassi inferiore allo 0,5%, è perfetto per chi segue una dieta ipocalorica.
Indipendentemente dalla tipologia, il latte offre un buon senso di sazietà e contribuisce a soddisfare il fabbisogno calorico giornaliero in modo sano, risultando potenzialmente benefico in tutte le fasi della vita.
Quando evitarlo
L'intolleranza al lattosio è una condizione in cui il corpo non può digerire completamente il lattosio, portando a sintomi gastrointestinali come gonfiore, diarrea e crampi addominali. questo è dovuto a un deficit dell'enzima lattasi e le persone con questa condizione possono optare per il latte delattosato o integratori di lattasi per evitare i sintomi.
L'allergia alle proteine del latte è una reazione immunitaria che può essere grave e richiede l'eliminazione completa del latte e dei suoi derivati dalla dieta, in qunato può causare sintomi come orticaria, gonfiore e difficoltà respiratorie.
La galattosemia è una rara malattia metabolica genetica che impedisce al corpo di metabolizzare il galattosio, uno zucchero presente nel latte: porta chi ne soffre a dover adottare una dieta completamente priva di latte e derivati per evitare gravi complicazioni.
Alcune persone possono avere una capacità ridotta di digerire il latte senza una causa patologica specifica alla base: i sintomi possono includere pesantezza, rigurgito e nausea e, in questi casi, prodotti come yogurt e formaggi sono meglio tollerati.
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